Categoria: PALAZZO
Denominazione: Palazzo Balbi-Senarega
Denominazione originale: Palazzo Balbi Senarega
Ubicazione
Circoscrizione: Centro
Indirizzo: via Balbi, 4
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Notizie storiche
Secolo: XVII sec.
Data: 1618
Attività (uso attuale): sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova
Uso storico: residenza aristocratica.
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Descrizione
E’ il secondo palazzo posto sul lato a mare di via Balbi. E’ stato progettato dall’architetto Bartolomeo Bianco per i fratelli Giacomo e Pantaleo Balbi prima del 1622 (1618 ca.). Fu concepito per accogliere due appartamenti sovrapposti di uguali dimensioni decorati con la stessa fastosità, ma separati l’uno dall’altro. Avevano in comune l’accesso, il portico e lo scalone. Negli anni 40 del Seicento è stato ampliato dall’architetto Pietro Antonio Corradi, allievo del Bianco, che opera sulla facciata: la rende tripartita e la anima con numerose finestre e con un leggero bugnato segnato da tre cornici marcapiano. Corradi aprì, inoltre, la facciata interna orientata verso il mare e creò un giardino al piano terra, al cui interno inserì un ninfeo con statue in stucco collocate in nicchie. Per alleggerire la mole del palazzo utilizzò l’espediente del doppio loggiato creando così un dinamismo che verrà ripreso anche dalle strutture di Palazzo Rosso in via Garibaldi. Le sale e le gallerie del secondo piano nobile furono affrescate a partire dal sesto decennio del Seicento da Valerio Castello, da Domenico Piola e da Gregorio De Ferrari con interventi di Giovanni Andrea Carlone.
- ESTERNO
Contesto
Si trova nella seicentesca via Balbi luogo di residenza aristocratica della famiglia da cui la strada prende il nome. Questo nuovo asse viario è stato costruito per dare un nuovo accesso a ponente della città e per migliorare la viabilità cittadina.
L'edificio ha subito ampliamenti nel 1640.
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Opere notevoli
Terzo piano – Sezione Diras
- Galleria del “Ratto di Proserpina" (galleria sovrapposta al braccio meridionale del loggiato) Affreschi della volta che rappresentano il Ratto di Proserpina e la Caduta di Fetonte rispettivamente ai due capi della galleria e nella volta i vari dei dell’Olimpo, Valerio Castello, 1658-1659
- Sala deposito libri Affreschi della volta “Apollo e le muse”, Domenico Piola e Paolo Brozzi (quadraturista)
- Galleria dell’ala interna di levante detta dei “Trionfi dell’Amore” Affreschi della volta che rappresentano vari episodi mitologici riguardanti i “Trionfi dell’amore”, Gregorio de Ferrari, ultimo decennio del XVII sec.
- Alcova, sala detta dei “Miti d’Amore” Affreschi rappresentanti Miti d’Amore, Gregorio de Ferrari (con Lorenzo de Ferrari), ultimo decennio XVII sec.
Sezione Darficlet
- Biblioteca del Darficlet, sala di lettura
Sala del "Carro del tempo", affreschi della volta, Valerio Castello – Andrea Sighizzi
Sale attigue:
- Sala della Pace con Allegrezza e Abbondanza Affreschi della volta di Valerio Castello – Andrea Sighizzi
- Sala di Leda Affresco della volta di Valerio Castello e quadraturista
- Sala di Ercole Affresco della volta di Domenico Piola (impianto e progettazione del quadro centrale), Gregorio de Ferrari (figure allegoriche delle conchiglie d’angolo), nei busti dei medaglioni sui quattro lati della volta, Lorenzo de Ferrari e Andrea Sighizzi
- Sala di Giove tra le arti Affresco della volta di Domenico Piola e aiuti (Andrea Sighizzi ?)
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Note
Nel giardino del piano terra è tuttora presente un aranceto. L’edificio fa parte del sistema dei rolli, infatti è inserito tra i palazzi del primo bussolo nel 1664.
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Bibliografia
E. Gavazza, "Lo spazio dipinto. Il grande affresco genovese nel ‘600", Genova, Sagep, 1989.
C. Di Biase, "Strada Balbi a Genova. Residenza aristocratica e città", Genova, Sagep, 1993.
M. Labò, "I Palazzi di Pietro Paolo Rubens e altri scritti d’architettura", Genova, nuova editrice genovese, 2003.